Valutazione mediante micro-CT del trasporto canalare con strumenti rotanti in lega NiTi ottenuti per torsione o per sottrazione.
NUOVI APPROCCI DI INDAGINE DELLA SAGOMATURA CON STRUMENTI NiTi
Come è risaputo, l’introduzione degli strumenti in NiTi ha garantito un aumento della qualità della sagomatura con risultati predicibili e, soprattutto, minori danni iatrogeni anche in canali curvi. Ciò sicuramente è dovuto alle modifiche del design e dei trattamenti chimico-fisici della lega NiTi che hanno permesso una maggiore affidabilità, sicurezza ed efficacia.
Esistono due grandi categorie di strumenti: quelli prodotti mediante torsione e quelli mediante sottrazione.
Gli strumenti ottenuti per torsione (Twisted File system, SybronEndo, Orange, CA, USA) subiscono un processo di riscaldamento e raffreddamento, per poi essere avvitati e creare le lame taglienti. In una fase successiva, si eseguono trattamenti di superficie quali condizionamento e deossidazione per aumentare la loro flessibilità e la resistenza alla fatica ciclica, permettendo di rimanere in una posizione centrata anche in canali curvi. Questi files hanno una sezione triangolare con una conicità costante, punta non tagliente e una pendenza variabile che allevia l’effetto ”tira dentro” durante la sagomatura.
Gli strumenti ottenuti per erosione o sottrazione (EndoSequence system, Brasseler, Savannah, GA, USA) hanno, invece, una punta di precisione definita “non tagliente” che diventa interamente lavorante dopo 1 mm, con una sezione tagliente triangolare senza lame, pendenza variabile e angoli elicoidali variabili. Il suo design incorpora una particolare geometria a “punto di lavoro alternante” che permette allo strumento di rimanere centrato nel canale, evitando il trasporto del canale.
LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA IN ENDODONZIA
Negli anni, molti metodi sono stati eletti all’analisi della sagomatura canalare delle pareti dentinali, trovando nella Tomografia Computerizzata (CT) un valido sussidio a tal fine. Questo metodo radiologico permette il calcolo della dentina rimossa dal canale radicolare mediante scansioni pre- e post-operatorie.
Il maggiore svantaggio di una tecnologia come questa, consiste nella scarsa risoluzione e nelle difficoltà di accertare l’effetto delle tecniche di strumentazione canalare nel terzo apicale; con un approccio di tipo tomografico computerizzata microscopico (micro-CT) si è sorpassato anche tale limite.
La tecnologia in questione permette considerazioni quantitative e qualitative tridimensionali del canale.
Lo studio di Freire et al. presenta un’interessante analisi compiuta mediante micro-CT comparando strumenti NiTi prodotti per torsione a quelli per sottrazione, in termini di trasporto del canale originale e, quindi, di capacità del sistema rotante nel mantenere la centralità.
CENTRALITA’ DEL CANALE E TRASPORTO DEL CANALE
Lo studio del gruppo di Freire et al. ha analizzato radiografie a diversi livelli (1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 mm dall’apice anatomico) pre- e post- sagomatura in denti estratti. Inoltre, l’indagine ha esaminato la distanza tra la superficie del canale non strumentata e quella radicolare esterna sia da un punto di vista mesiale sia distale.
Osservando i risultati dello studio, si apprende come entrambi i sistemi abbiano un comportamento simile e permettano la preparazione del canale con una leggera deviazione. Solo nelle sezioni a 3.0 e a 4.0 mm dall’apice si registra una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi con il sistema avvitato che provoca un minor trasporto e una miglior centralità della sagomatura. Riguardo alla direzione del trasporto canalare, entrambi i sistemi presentano una deviazione mesiale e/o distale.
Questa variazione potrebbe essere riconducibile a un aumento dello stress sullo strumento dato dalla curva canalare, propria del cambio della relazione tra diametro e flessibilità. Lo strumento avvitato è realizzato mediante torsione del filamento in NiTi che probabilmente lo rende più flessibile rispetto ad uno strumento ottenuto per erosione, riducendo quindi il trasporto canalare.
CONSIGLI CLINICI
Le implicazioni cliniche di questi risultati sono che i sistemi meccanici endodontici come i ProTaper F3 e F4 vadano quindi usati con cautela nel terzo apicale a causa della loro conicità del 9% negli ultimi 3 mm dell’F3, con diametri di 0.30 mm, 0.39 mm e 0.48 mm.
Inoltre, strumenti con una conicità pari a 0.06 non dovrebbero mai essere impiegati nell’allargamento del terzo apicale perché sono molto più rigidi rispetto a quelli a conicità 0.02 o 0.04. Di qui la necessità di usare conicità come 0.04 che permettono un’adeguata disinfezione e una preservazione delle caratteristiche anatomiche del canale.
CONCLUSIONI
È essenziale sapere che il trasporto canalare nei limiti di 0.15 mm sia ritenuto accettabile e inevitabile per l’aumento della conicità e del diametro degli strumenti con conseguente incremento della rigidità.
Allo stato attuale, gli strumenti avvitati e quelli ottenuti per sottrazione hanno un comportamento sovrapponibile nel trasporto e nella centratura di un canale e sono entrambi adeguati in canali curvi determinando un minimo trasporto.